IL CANTASTORIE
Troppo simili per stare insieme
troppo facile volerti bene
così stupidi da non comprendere
che per dividerci
bastava un attimo.
Tu il mio principe ed io regina
il reame sopra una panchina
e una squallida stazione
piena di persone
che trascinano la vita.
Pochi denti per poter mangiare
quei sacchetti coi tuoi soli averi
t'inventavi una famiglia
e poi quella figlia
somigliava tanto a me
vai
musica che puoi
spiegare meglio di noi
cantastorie, menestrello
balla con me
e narra di quel tempo
in cui eri bello nel tuo castello
nell'incanto del tuo mondo
mi perderò
e in musica e parole
di te racconto e intanto piango
C'era una vita fa
un cantastorie e la sua (dama)..
(gente) senza pietà
che non capisce e tutto inquina
fraintende e sporcherà
tutti i miei sogni di regina
svaniscono fate con principi e re
esplode il nostro reame
e ciechi, vedono soltanto in noi
la ragazzina ed il barbone
s'infrange la fantasia
ti svestono dall'armatura
e più un cavaliere non sei
ma un orco di cui aver paura
castelli pieni di enormi bugie
s'innalzano nel mio reame
ci infangano ,ridono tutti di noi
dei cavalieri e delle dame
vai,
musica se vuoi
parlare ancora di lui
e svegliandomi quella mattina
fui da sola
che triste regina
l'incantesimo spezzato
e lacrime di vetro
su un giornale malandato
Io non sono più una ragazzina
ma rimango dentro me bambina
e ricordo come tu hai saputo
trasformare un incubo in un sogno alato
Ma in un regno un poco più lontano
so che canti in quel tuo modo strano
e racconti storie strampalate
dove le tue dame un orco porta via
Cantastorie, menestrello
io come te
in musica e parole
racconto un tempo e un po' rimpiango
la dolcezza, la purezza e la poesia
di un cantastorie stanco
che trasformava tutto in incanto..
C'era una vita fa
un cantastorie e la sua dama